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SCUOLA DI FRANCOFORTE: HORKHEIMER, ADORNO, MARCUSE E BENJAMIN

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HORKHEIMER E ADORNO Nella Dialettica dell'illuminismo  - una tra le ope re fondamentali della Scuola di Francoforte - Horkheimer e Adorno esaminano la cultura occidentale evidenziando come essa sia caratterizzata dal dominio della ragione strumentale , interessata solo ai mezzi dell'azione, e non anche ai fini. Tale forma di razionalità - a partire da Omero e dal personaggio di Ulisse - ha operato nell' illusione di controllare la natura , non raggiungendo altro esito se non quello di alimentare un progressivo dominio dell'uomo su se stesso e sugli altri uomini, incatenati in un sistema produttivo alienante e frustrante. Da questo punto di vista i totalitarismi del Novecento hanno reso ancora più tragica una condizione iscritta nella stessa storia dell'Occidente; condizione che spetta alla filosofia  - intesa come pensiero critico e dialetticamente "negativo" - evidenziare e criticare.                                                  Horkheimer (1934) Di

WEBER

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Max Weber (1864-1920) è stato un sociologo, filosofo, storico ed economista tedesco. E' considerato fondatore dello studio moderno della sociologia e della pubblica amministrazione. Le sue opere più conosciute sono "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo" e "Economia e società". Weber si propone di offrire una diagnosi del  mondo nell'epoca della tecnica e del modo di produzione capitalistico ; una dimensione a suo avviso caratterizzata dal «disincantamento», cioè dal progressivo venir meno dei significati magico-sacrali delle cose, in nome di una lenta e continua razionalizzazione e intellettualizzazione . L'epoca del disincantamento, pur essendo un periodo di progresso tecnico ed economico, costituisce un'epoca di povertà per l'uomo, che ha perso quei margini di "contrattazione" con il divino e si trova privo di valori e di significati da attribuire alla sua frenetica e incessante ricerca di successo e di potere. Nel mon

BERGSON

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Henri Bergson (1859-1941) è stato un filosofo francese. Le sue opere più conosciute sono "Materia e memoria" e "L'evoluzione creatrice". Per Bergson la vita della coscienza coincide con la memoria , della quale riconosce tre aspetti: il ricordo puro , ossia la durata spirituale, il deposito inconscio di tutte le esperienze passate, mantenute nella forma in cui si erano presentate in origine; il ricordo-immagine , l'atto con cui quel passato si materializza, facendosi in parte presente qui e ora; e la percezione , la facoltà che ci lega al mondo esterno e ha la funzione di selezionare i dati che sono più utili ai fini delle nostre attività concrete.  L'organo che fa da mediazione e da filtro tra i contenuti del ricordo puro e le esigenze della realtà è il cervello . Il filosofo fonda la sua concezione su una distinzione fondamentale: quella tra " tempo della scienza ", esteriore e misurabile (il tempo degli orologi), e " tempo interiore o v

FREUD

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Sigmund Freud (1856 -1939) è stato un neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi.  La via d'accesso all'inconscio Secondo Sigmund Freud esiste una dimensione inconscia della vita psichica, in cui vengono rimossi impulsi, tendenze, ricordi (generalmente a carattere sessuale) considerati " pericolosi " dalla coscienza morale del soggetto. Egli, quindi, trasforma radicalmente l'immagine dell'io, della coscienza e della personalità in cui l'uomo si era rispecchiato per secoli: se prima questi era considerato "forte", padrone di sé e della sua sfera spirituale, nella prospettiva freudiana non può che riconoscersi come una figura dipendente, dominata da pulsioni di cui non ha il pieno controllo, caratterizzata da profondi conflitti interiori . La via privilegiata d'accesso all'inconscio è per Freud l'interpretazione dei sogni , che secondo lui sono l'espressione di desideri profondi. Nei sogni egli indi

NIETZSCHE

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  La fedeltà alla tradizione: Nella prima fase del suo pensiero Nietzsche si volge allo studio del passato proprio allo scopo di rispondere all'interrogativo sui fondamenti della tradizione culturale occidentale e sulla sua decadenza . In La nascita della tragedia dallo spirito della musica , egli si allontana dalle interpretazioni tradizionali che consideravano il mondo greco come una dimensione idilliaca, priva di scissioni, e lo vede come il risultato del conflitto tra due principi contrapposti: l' apollineo e il dionisiaco . L'apollineo è l'emblema della misura, dell'ordine, della razionalità; il dionisiaco, invece, è il principio del caos e della distruzione, ma anche della potenza creatrice, della gioia e della sensualità; esso rappresenta l'energia caotica e irrazionale, con la quale la vita cerca di affermarsi con ogni mezzo. Questi due principi, secondo il filosofo, si trovano mirabilmente fusi nella tragedia. Per Nietzsche la tragedia è da collegarsi

KIERKEGAARD

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Søren Aabye Kierkegaard (1813-1855) è stato un filosofo danese, da molti considerato iniziatore dell'esistenzialismo.  Per Kierkegaard l'esistenza si configura come una dimensione profondamente problematica, priva di certezze, attraversata dal dubbio e dall'inquietudine. Drammatica, in particolare, è la scelta tra le possibilità fondamentali dell'esistenza: la vita estetica, la vita etica e la vita religiosa. La vita estetica e la vita etica La vita estetica è propria di colui che vive l'attimo, l'istante eccezionale, cercando di assaporare il piacere della vita. Figure emblematiche di questa condizione sono Johannes, il protagonista del Diario di un seduttore ed emblema del seduttore intellettuale, e Don Giovanni, l'eroe mozartiano simbolo del seduttore sensuale. Noia e insensatezza , però, affiorano in questo tipo di vita, rendendo l'esteta consapevole della propria insufficienza e della propria miseria e gettandolo nella disperazione più nera. L'

SCHOPENHAUER

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Arthur Schopenhauer (1788-1860) è stato un filosofo tedesco, considerato uno dei maggiori pensatori del XIX secolo. La sua opera principale è " Il mondo come volontà e rappresentazione ". Sul pensiero di Schopenhauer esercitarono una notevole influenza la filosofia platonica (teoria delle idee), il romanticismo, la filosofia orientale e il criticismo kantiano. La volontà di vivere A costituire il punto di partenza del pensiero di Schopenhauer è la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno. Il filosofo è infatti convinto di aver trovato la via di accesso per il noumeno, ovvero la realtà in sè. Solamente il filosofo capace di interrogarsi sull'essenza della vita può, secondo Schopenhauer, superare l'apparenza ed eliminare il velo di Maya (la realtà illusoria che appare ai nostri occhi). Esattamente come Kant, anche Schopenhauer credeva che la nostra mente filtrasse la realtà attraverso le forme a priori (spazio, tempo e causalità). La realtà verrebbe così deformata da